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Sviluppo locale e Mezzogiorno: A che punto siamo con il PNRR?

Di Martina Leone

, Lucia Romano

Proseguiamo con il terzo weekend di lezioni del corso Impact Calabria 2023 realizzato da Scuola di Politiche in collaborazione con la SVIMEZ e l’Università della Calabria, parlando di sviluppo locale e Mezzogiorno, analizzando lo stato di avanzamento del PNRR. Le lezioni si sono svolte presso la Scuola Superiore delle Amministrazioni Pubbliche (SSAP) dell’UNICAL coordinate dal Prof. Francesco Raniolo direttore del corso Impact e dalla Prof.ssa Maria Teresa Nardo.

Venerdì 31 Marzo si è tenuto l’incontro con il prof. Alessandro Natalini (LUMSA) il quale focalizza l’attenzione sull’Amministrazione della crisi e il PNRR, afferma che la crisi rileva delle opportunità e dei rischi. Opportunità che rompono gli schemi consolidati costringendo a decidere in tempi brevi sotto la pressione dell’ urgenza e della domanda dell’opinione pubblica e i rischi invece, bloccano per sovraccarico, cambiamento non preparato, prevalenza della protesta e di egoismi dei gruppi di interesse, dei partiti o di paesi interi. Rileva la pandemia come stress test per la pubblica amministrazione infatti negli ultimi 30 anni si parla di almeno quattro cicli di riforma amministrativa dagli obiettivi molto ambiziosi ma con scarsa attuazione, consolidamento delle politiche di austerità e delegittimazione delle amministrazioni pubbliche come assenteismo, sprechi e corruzione.
Quali sono gli scenari? Il Professor Natalini ne evidenzia alcuni come ad esempio ridefinire il PNRR nel suo complesso (inflazione, costo, materie prime, ecc.); cercare di ridefinire le sole scadenze; rinunciare a parte dei fondi del PNRR (in particolare quelli in prestito); rispettare le scadenze costruendo la capacità della pubblica amministrazione: crescita della dirigenza amministrativa e aumento della discrezionalità amministrativa.

A seguire poi, l’intervento del Prof. Maurizio Cerruto docente di Scienza dell’amministrazione (UNICAL) puntualizza che con il PNRR l’UE distribuisce sotto forma di investimenti e riforme 750 miliardi di euro. Il PNRR mette alla prova la capacità o l’incapacità amministrativa del nostro Paese , anche se si lavora sulla riforma della pubblica amministrazione già da decenni come anche sulla riforma della giustizia. Si è concentrato sulla povertà educativa proprio perché sul potenziamento dell’istruzione il PNRR prevede circa 20 miliardi di euro che essere un’ opportunità unica per il nostro paese per avvicinarsi agli standard europei e per ridurre le disparità interne. Si è occupato di tre interventi riguardanti asili nido e servizi prima infanzia, edilizia scolastica e le nuove scuole, interventi contro i divari territoriali a scuola. Nel mezzogiorno la quota è rispettata ma emergono possibili divari nella capacità degli enti di partecipare ai bandi. Uno dei compiti più delicati assegnati alla scuola, e in generale al sistema educativo, è aumentare i livelli di istruzione di tutti, riducendo le disuguaglianze esistenti. Un aspetto abbastanza cruciale per un paese, il nostro, di cui diversi indicatori mostrano la bassa mobilità sociale nel confronto con altri paesi europei.

Nel pomeriggio la Prof.ssa Gessica Vella dopo una breve introduzione sul concetto di capitale umano inteso sostanzialmente come quelle capacità e quelle abilità acquisite attraverso un investimento in istruzione, informazioni sul posto di lavoro o esperienza lavorativa permette all’individuo di rivedere il proprio valore sul mercato e determinare la sua produttività nel mercato del lavoro, e di conseguenza di andare a definire quella che sarà il suo reddito al di là di questo permette di generare delle esternalità positive al fine di migliorare quello che è il benessere sociale. Per permettere di incrementare il benessere sociale con il PNRR è stata stanziata una consistente cifra per gli investimenti in ricerca, sviluppo e formazione di nuove competenze che possono inserirsi per la definizione di capitale umano e quindi per l’aumento di personale soprattutto nel rafforzamento della capacità amministrativa cercando di intervenire sulla formazione generica e specifica e sulle competenze del personale della pubblica amministrazione come specificato nel Piano e anche grazie ai Fondi Strutturali 2021/2027 che hanno supportato una serie di piccole e medie imprese e amministrazioni pubbliche per cercare di innovare il modo di lavoro e di favorire le nuove tecniche lavorative come lo smart-working.

La giornata si è conclusa con l’Intervento del Prof. Giulio Citroni dell’Università della Calabria in merito alla sfida dei piani urbani integrati per le città metropolitane come i casi di Reggio Calabria Bologna e Milano. Per piani urbani integrati si intendono quei piani non competitivi che riguardano le 14 città metropolitane diventate tali con il decreto del governo Renzi del 2014. Con il PNRR si evidenzia il finanziamento di progetti straordinari per infrastrutture, innovazione, piattaforme ma poi manca il personale per gestirlo. In base alle teorie istituzionali e in base ad alcuni esempi esposti quello che emerge è che vi è un problema di Legacy, manca una cooperazione intercomunale ma anche una capacità di pianificazione strategica nonché pianificazione territoriale. Quindi queste strutture come soluzione potrebbero avere personale del terzo settore impegnato ad occuparsi nel garantire il servizio o ad esempio essere gestito attraverso un protocollo di adesione con Invitalia che aiuta a gestire per la progettazione tecnica quella esecutiva e per la gestione dei rapporti contrattuali; questa potrebbe essere considerata come controparte rispetto alle imprese e alle strutture private.

La tavola rotonda di sabato 1 Aprile coordinata dalla Prof.ssa Nardo Maria Teresa è stata dedicata ad un ampio dibattito riguardante “La gestione degli enti locali tra i vincoli di bilancio e le sfide del PNRR” che ha visto la partecipazione di attori politici e tecnici che affrontano le difficoltà e le incongruenze del PNRR.

Sono intervenuti il sindaco di Montalto Uffugo Pietro Caracciolo e Bianca Verbeni assessore ai lavori pubblici del comune, il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo, il sindaco di Mendicino Antonio Palermo e Giuseppina Rachele Incarnato assessore al comune di Cosenza e Franco Consiglio tecnico ai lavori pubblici del comune di Reggio Calabria, i quali, hanno evidenziato come vi sia una mancanza di personale qualificato per la gestione del PNRR. Un intervento significativo è stato quello di Daniele Bassi primo cittadino del comune di Massa Lombarda provincia di Ravenna e vicepresidente dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna che comprende nove dei 18 comuni della provincia di Ravenna e gestiscono insieme tutte le funzioni pubbliche tranne lavori pubblici, cultura, sport e demografici che cooperano per rafforzare la governance e quindi migliorare i servizi sul territorio.

Si conclude la giornata del terzo weekend con l’intervento del Presidente dell’ANCI-IFEL Andrea Ferri, il quale ha evidenziato come il PNRR possa portare ulteriori difficoltà negli enti locali e alle diverse procedure che gli amministratori dovranno applicare per poter raggiungere gli obiettivi stabiliti considerando anche i tempi previsti dei bandi e di eventuali rischi che le amministrazioni andranno incontro se non rispetteranno i vincoli o se ci saranno difficoltà anche negli stanziamenti dei finanziamenti agli enti locali.

 

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