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Le comunità energetiche come strumento per la transizione energetica

L’articolo illustra gli esiti della riflessione e discussione sul tema della transizione energetica avvenuta all’interno del gruppo Ambiente, in seguito alla conversazione di confronto con il Professor Toni Federico, presidente del Comitato Tecnico Scientifico della Fondazione Sviluppo Sostenibile.

La conclusione a cui siamo giunti e che desideriamo condividere, è la convinzione unanime che la transizione energetica rappresenti la strategia più efficace per mitigare il cambiamento climatico e i suoi effetti.

Nel discutere sulle prospettive future legate al tema della neutralità climatica (emissioni di gas serra pari a zero) e sui mezzi più efficaci per raggiungere tale ambizioso obiettivo, ci è parso evidente come l’efficientamento energetico, accompagnato dall’uso di fonti energetiche rinnovabili, rappresenti la strategia necessaria a garantire significativi vantaggi nel raggiungimento del suddetto risultato. Soluzione che potrebbe sembrare ovvia ai più ma stenta ad essere la strada intrapresa dai governi dei maggiori Stati nel mondo; a dimostrazione di ciò, progetti di produzione energetica da fonti non rinnovabili sono ancora di frequente avviati.

Prima però di entrare nel dettaglio delle nostre proposte di policy per una transizione energetica giusta e sostenibile, è opportuno descrivere le ragioni che rendono necessaria questa sfida. Secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il settore energetico contribuisce per il 75% delle emissioni globali. Inoltre, è stato stimato che l’attività umana abbia causato circa 1°C di riscaldamento globale sopra i livelli preindustriali (negli ultimi 200 anni). Se l’aumento delle temperature continuerà al ritmo attuale, tra il 2030 e il 2052, come stimato dai modelli scientifici più autorevoli, la situazione diverrà davvero drammatica. Gli scienziati di tutto il mondo stanno lanciando da anni un appello corale: il tempo a disposizione per scongiurare un’irreversibile crisi climatica è esiguo. Per questo motivo, la transizione energetica è di assoluta urgenza.

Nel 2015, 196 Nazioni hanno sottoscritto l’Accordo di Parigi, assumendosi l’impegno di adottare misure concrete e urgenti per mantenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 2°C e limitarne l’incremento a 1.5°C. Inoltre, l’Unione Europea si è posta come obiettivo primario, nella lotta ai cambiamenti climatici, il raggiungimento dell’impatto climatico zero entro il 2050. A livello nazionale, infine, i Ministeri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente e dei Trasporti hanno approvato nel 2019 il Piano Integrato Energia e Clima (PNIEC), il quale si concentra su cinque linee prioritarie di intervento: decarbonizzazione, efficienza, sicurezza energetica, sviluppo del mercato interno dell’energia e ricerca e innovazione.

Tali obiettivi devono tenere però in considerazione che la domanda di energia globale è stimata in costante crescita (+18% al 2030), secondo l’International Energy Agency (IEA).  È, quindi, evidente quanto cogente sia l’implementazione di politiche coraggiose, da parte di tutti gli attori a livello globale, che rappresentino una svolta epocale capace di garantire la neutralità climatica. Il massiccio uso di fonti rinnovabili e l’efficientamento energetico sono la strada da seguire per raggiungere il suddetto obiettivo. In tale contesto, le comunità energetiche, promosse a livello comunitario da una Direttiva del 2018, si configurano come uno strumento ottimale per superare le problematiche associate ai due temi di cui sopra.

Le comunità energetiche sono costituite da gruppi di cittadini, catene di negozi o aziende che si dotano di impianti condivisi, per produrre, consumare e condividere energia. Esse hanno l’obiettivo di trasformare l’attuale sistema elettrico-termico centralizzato, alimentato da combustibili fossili, in un sistema decentrato ed efficiente, alimentato con energie pulite, inesauribili e non inquinanti, consentendo di superare la discontinuità delle fonti rinnovabili. Lo scenario futuro che si sta configurando intorno alle comunità energetiche prevede lo sviluppo di reti intelligenti come la smart grid, ovvero una rete elettrica dotata di sensori intelligenti che raccolgono informazioni in tempo reale, garantendo la connessione e l’esercizio di generatori e sistemi di accumulo di tutte le taglie e tecnologie che avvisano gli utenti della disponibilità di energia. Questo intero sistema spinge, inoltre, le persone ad essere più virtuose nei consumi e questo comporta vantaggi sia a livello economico che sociale.

Nel nostro report potrete leggere in modo approfondito le proposte di policy da noi elaborate per incentivare lo sviluppo delle comunità energetiche sul territorio nazionale. In sintesi riteniamo importante:

  • prevedere che più unità possano collegarsi alla stessa comunità energetica e superare le limitazioni agli auto-consumatori appartenenti allo stesso condominio o edificio;
  • snellire le procedure burocratiche;
  • introdurre incentivi green, come il reddito energetico e contributi ad aziende del settore che decidono di investire su comunità energetiche o sulla rete elettrica intelligente;
  • rendere obbligatorio per le nuove costruzioni l’allacciamento ad una comunità energetica;
  • inserire gli edifici pubblici all’interno di progetti di comunità energetiche;
  • investire significativamente sulla ricerca di base e sulla ricerca applicata, per lo sviluppo di una rete nazionale di produzione, gestione e distribuzione di idrogeno come vettore di energia;
  • sviluppare la mobilità elettrica come strumento complementare a quello delle comunità energetiche.

Gli strumenti per attuare la transizione energetica esistono e sono implementabili e le comunità energetiche ne sono un esempio virtuoso. Risultano, infatti, essere una soluzione concreta per portare a compimento quegli obiettivi che l’Europa e l’Italia si è posta. Il compito dell’azione politica è ora favorire con azioni legislative ed attuative immediate la diffusione di questi approcci.

Per leggere il testo integrale e la presentazione della proposta cliccare su report e sulla presentazione

 

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