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Impact Sardegna: I due weekend conclusivi

Di Andrea Matta

Dalle strategie europee per la transizione ecologica al patrimonio culturale immateriale presente in Sardegna, passando per la continuità territoriale, passato-presente-futuro dell’arte. Con le ultime due lezioni tenutesi venerdì 6 maggio e nel fine settimana del 20 e 21 maggio si è concluso a Cagliari il corso “Impact Sardegna” realizzato da Scuola di Politiche, in collaborazione con UniCa – Università degli Studi di Cagliari – Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali e della SVIMEZ – Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno e con il sostegno di Fondazione di Sardegna.

Negli ultimi due fine settimana dedicati al corso i ragazzi presenti nell’aula 11 della facoltà di Scienze Politiche e collegati online hanno discusso con i docenti e i professionisti sulle connessioni fisiche – trasporti, aeroporti e porti – e sulle connessioni tra passato e futuro tra identità, innovazione e trasformazione.

A fare da prologo alla quarta lezione, l’incontro con il professor Marco Siddi dal titolo “Unione Europea, green deal e transizione ecologica”: dal ruolo dell’energia nell’integrazione europea, a partire dal Trattato di Parigi del 1952 sino al primo decennio degli anni Duemila con i pacchetti europei sull’energia. Attenzione particolare a quelli che saranno gli scenari attuali – l’Agenda 2030 – e quelli futuri con l’augurio di una cooperazione tra stati per la transizione ecologica per condividere energia e il ruolo della Sardegna, la sua dipendenza dal petrolio e il progetto del GASLI, tra Algeria, Sardegna e Toscana.

A seguire, le ragazze e i ragazzi si sono confrontati con il professor Paolo Bonini sull’impatto delle decisioni pubbliche sulle libertà fondamentali e di circolazione durante la pandemia e «l’enorme possibilità del decisore politico sul tema della libera circolazione per creare sintesi. Serve – ricorda Bonini – una nuova logica e un impegno concreto per cambiare le cose». Il professor Massimo Deiana – attuale Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna – ha parlato delle infrastrutture immateriali, con particolare attenzione sulla continuità territoriale. Un tema importante, vissuto sulla pelle dei sardi. Dopo i cenni storici sulla continuità, Deiana ha ricordato i quattro fattori principali della continuità: l’essere continua, la capacità, la frequenza, le tariffe. Si tratta di un sistema che cambia rapidamente e che, se non ben gestito e progettato, rischia di disconnettere la Sardegna con un pezzo di mondo.

La Vie della Seta e le implicazioni per la Cina e il resto del mondo è stato il tema dell’intervento della professoressa Barbara Onnis. Una lezione apprezzata dalle studentesse e dagli studenti, incuriositi e informati su come stanno cambiando i rapporti tra le superpotenze anche alla luce del conflitto tra Russia e Ucraina.

Identità, innovazione e trasformazione sono stati il centro dell’ultimo fine settimana di lezioni. «Sono le storie a modellare i nostri comportamenti» ricorda la professoressa Lucia Cardone nel suo intervento dedicato alle donne pioniere nel mondo del cinema e l’industria culturale tra teatro, giornalismo e critica. La professoressa Giuliana Altea, presidente della Fondazione Nivola, ha raccontato passato, presente e futuro del museo Nivola ad Orani.  L’importanza delle connessioni con il territorio e fare sistema tra uno dei festival più interessanti del panorama sardo “Un’isola in rete” e la casa editrice “Inschibboleth” sono stati al centro dell’intervento di Federico Piras e Giuseppe Pintus.

La mattinata di sabato è iniziata con l’intervento del presidente della SdP, Antonio Nicita, che ha ricordato l’importanza del corso Impact Sardegna come connettore di alcuni aspetti importanti della scuola: quelli tematici – come energia e transizione digitale – e quelli dello sviluppo territoriale. Il presidente ha ricordato l’apertura delle iscrizioni al corso annuale 2022/2023 e la Summer School di Cesenatico.

La giornata è proseguita con l’intervento del professor Antonio Zagarella sul “Patrimonio culturale immateriale”, l’inclusione e la connessione dell’UNESCO – dalla nascita allo sviluppo – i campi d’azione, l’attività italiana e in Sardegna, la rete delle città creative, le canditure UNESCO sul piano locale, nazionale e internazionale, il controllo dei siti e il legame tra siti e turismo.

A concludere il corso, la chiacchierata dei ragazzi e delle ragazze di Impact Sardegna con Alberto Secci e Stefano Serreli, due studenti che hanno partecipato al Corso Annuale SdP: un modo attivo per presentare le attività svolte dalla Scuola durante tutto l’anno.

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