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Castel S.Angelo: un nuovo nodo di scambio metro-fluviale riscoprendo i bastioni dimenticati sul Tevere

Il progetto di navigabilità del fiume Tevere da Castel Giubileo al porto turistico di Fiumicino, promosso dal Ministero e della mobilità sostenibili (MIMS), sarà finanziato con fondi europei del programma Next Generation EU tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e prevede alcuni interventi infrastrutturali per la navigazione e l’attracco oltre che un servizio di trasporto pubblico con battelli ibridi. I nuovi approdi costituiranno delle mini stazioni fluviali che si inseriranno perfettamente nel contesto urbano integrandosi nella rete di trasporto pubblico locale e fornendo servizi annessi come punti ristoro, info-point turistici, toilets, wi-fi e rastrelliere per le bici. Inoltre  dovranno connettere quote diverse con un ridisegno puntuale dei muraglioni e prevedere sistemi elevatori di collegamento tra il piano banchina e la strada, migliorando definitivamente l’accessibilità alle banchine per bici, carrozzine e portatori di handicap. Oggi l’accesso alle banchine avviene attraverso rampe spesso molto ripide e strette in corrispondenza dei ponti pertanto gli ascensori di collegamento rappresentano un importante fattore di potenziamento della fruibilità pedonale delle sponde in funzione sia della navigazione ma anche di eventi culturali e sportivi.

La progettazione della tratta centrale T2 della metropolitana di Roma Linea C da Piazza Venezia a Clodio/Mazzini prevede la costruzione della nuova stazione S.Pietro a ridosso dei giardini di Castel S.Angelo. Entrambi questi progetti coinvolgono direttamente Castel S.Angelo e costituiscono un’occasione unica per contribuire a rivitalizzare il rapporto perduto città-fiume, causato dalla costruzione dei muraglioni dopo l’unità d’Italia.

In particolare la valorizzazione del Castel S.Angelo dovrebbe passare mediante il recupero filologico dei bastioni del castello, tagliati brutalmente dai muraglioni del Canevari, e dall’altro creare un nodo di scambio fluviale, come già immaginato nel PRG della città di Roma. Nell’Ambito Strategico Tevere del PRG si legge infatti:

“Il ripensamento del rapporto smarrito di Castel S.Angelo col fiume […] ripropone la possibilità di una diversa sagomatura dei muraglioni in grado di risolvere quella separazione, recuperando le tracce bastionali, enfatizzando la possibilità di un nuovo scalo attrezzato collegato alla nuova fermata della  linea C 

   

Una proposta di itinerario di servizio di trasporto pubblico lungo il tratto urbano con le relazioni spaziali e di scambio dei nuovi approdi fluviali (B.Allison Boyes 2011)

 

1Come nella splendida veduta dipinta da Gaspar van Wittel, la gran mole circolare di Castel S.Angelo  era arricchita dai bastioni a picco sull’acqua del Tevere. Dopo la costruzione dei muraglioni la cinta esterna pentagonale, munita di fossato e di baluardi ad “asso di picche” ad opera dell’architetto militare cinquecentesco Laparelli sotto il pontificato di Pio IV, fu mutilata nel suo prospetto verso il fiume. Sarebbe davvero un’occasione sprecata quindi se i due interventi progettuali previsti, ossia la costruzione della stazione metropolitana di S.Pietro come nodo di scambio e del nuovo approdo fluviale previsto nel progetto di navigabilità, non tengano conto del confronto necessario con il complesso monumentale di Castel S.Angelo. Partendo dall’assunzione che i muraglioni rappresentano una necessità ineliminabile per la sicurezza idraulica del fiume occorre assumerli come materiali urbani con i quali bisognerebbe avere il coraggio di confrontarsi al fine di trasformare quella distanza in una risorsa per la città migliorando il rapporto sia visivo che spaziale tra il livello del fiume e quello della città.

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A sinistra: Schema geometrico pentagonale dei bastioni di Castel S.Angelo (P.Magnaghi-Delfino,G.Mele,T.Norando 2020)
A destra: Fotografia aerea da Google Maps con cerchiata una delle due punte dei bastioni di Castel S.Angelo mutilate dai muraglioni

 

Si riporta di seguito un rendering che illustra un’idea di massima del recupero integrale della bellezza della geometria pentagonale dei bastioni tramite i più moderni canoni del restauro architettonico. L’attracco fluviale avrà il compito di rendere accessibile dal fiume un ambito urbano e paesaggistico di eccezionale interesse facendo perno su Castel S.Angelo e come accesso privilegiato alla Città del Vaticano.

Affinché non rimanga solo una visione suggestiva di città ma diventi un tema di interesse pubblico nel concreto occorre avviare un tavolo di confronto tra i progettisti del progetto di fattibilità della navigabilità  seguiti dal MIMS, il Ministero della Cultura (MIC) per conto della Soprintendenza Speciale di Roma, Roma Capitale tramite il Dipartimento Mobilità e Trasporti e la Sovrintendenza Capitolina (competenza rispettivamente per la costruzione della Metro C e sui bastioni di Castel S.Angelo) e Regione Lazio. Tutti questi soggetti dovrebbero tendere verso una progettazione del nuovo approdo fluviale di Castel S.Angelo non solo funzionale come nodo di scambio con la metropolitana ma anche rimarginando una ferita che vale la pena richiudere ricostituendo l’integrità dell’ impianto geometrico pentagonale dei bastioni di castello al fine di caratterizzare il fiume come nuovo attrattore urbano paesaggistico e culturale.

Un contributo di co-finanziamento all’operazione potrebbe venire dall’inserimento di questa idea progettuale nella prossima programmazione del Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali promosso dal MIC che “individua beni o siti di eccezionale interesse culturale e di rilevanza nazionale per i quali sia necessario e urgente realizzare interventi organici di tutela, riqualificazione, valorizzazione e promozione culturale, anche a fini turistici”.

 

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