Costanza Musso ha partecipato alle iniziative che abbiamo dedicato ad Alessandro Pansa, prima di tutto il premio a lui intitolato e poi al libro “Il manager intellettuale”, che proprio dalla cornice del premio ha avuto origine.
Oggi ci ha inviato queste righe, per ricordare Alessandro nel giorno del suo sessantesimo compleanno: le abbiamo chiesto di poterle condividere qui, per metterle a disposizione dei nostri studenti e di tutta la comunità SdP, arricchendo con il suo ricordo i tanti interventi che amici e colleghi di Alessandro hanno condiviso nel volume a lui dedicato.
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Oggi Alessandro avrebbe compiuto 60 anni.
I compleanni delle persone che non ci sono più sono sempre un momento complesso per chi rimane, soprattutto se chi se n’è andato è una persona che ti era vicina, tua coetanea e con cui hai condiviso una parte importante della vita. Lui non c’è più ma la vita, anche senza di Lui, è andata avanti.
Tra i molti pensieri che affollano la mente in questi casi c’è il pensiero di come la persona che non c’è più avrebbe affrontato questo momento così complesso della nostra storia.
Quando, quasi 5 anni fa, Alessandro se n’è andato non sapevamo veramente cosa fosse una pandemia e neanche che ci fosse la possibilità di avere una guerra in Europa.
Sono argomenti sui quali Alessandro avrebbe ragionato, studiato, parlato e scritto molto, prendendo posizioni mai scontate e cercando il proprio punto di vista, sicuramente diverso dal punto di vista comune. Alessandro amava stupire, anche se stesso, e non proponeva mai pensieri convenzionali.
A tutti noi è capitato di discutere con lui e sapete che era uno con cui era impossibile essere d’accordo perché lui cercava la dialettica prima di tutto.
Amava parlare di tutto e non è stato facile condividere le scelte, anche banali, della vita con uno che faceva dialettica anche sulle feste dei bambini!
Allora, qualche volta, cercavo scherzosamente il tasto “pause”, sperando di poterlo fermare nelle sue filippiche, oggi mi piacerebbe poter trovare il tasto “rewind” perché mi manca moltissimo il suo punto di vista.
So che manca anche a Voi, so che torna in mente a tanti spesso e siccome credo che la condivisione sia uno dei modi di affrontare i vuoti della vita, ho pensato di mandarvi queste righe.
Non cambia la sostanza delle cose ma forse ci fa sentire vicini, anche se non lo siamo, nel ricordo di un amico a cui sarebbe piaciuto essere ricordato dalle persone che amava e che stimava.
Vi ringrazio di avermi letta e vi abbraccio tutti nel ricordo di Alessandro.