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Terzo giorno | Summer School 2018

Durante la terza giornata della Summer School SdP “Il moto irresistibile della Storia”, abbiamo ricordato l’anniversario dell’annuncio del fallimento di Lehamn Brothers, avvenuto proprio il 15 Settembre del 2008.

In un’intervista con Tonia Mastrobuoni di Repubblica, l’ex commissario UE agli Affari Economici e Monetari, Joacquin Almunia, ha ricordato gli eventi e parlato delle prossime sfide europee con queste parole: “Nel 2008 gli europei avevano la speranza che la crisi non valicasse l’Atlantico; ma era una speranza vana, invece è arrivata anche in Europa. Il grado di interconnessione delle economie europee è molto più elevato rispetto agli strumenti comuni che abbiamo per far fronte alla prossima crisi. Non sappiamo dove e quando arriverà la prossima crisi ma siamo sicuri che avverrà una prossima crisi, lo insegna la storia del capitalismo; e ora che non siamo in crisi e abbiamo forte la memoria della crisi del 2008, dobbiamo prendere delle decisioni. Però sembra che i governi, i leader europei, quando non c’è crisi sono più cauti nel prendere decisioni”.

A seguire, sul palco della Summer Sdp è intervenuto, l’ex ministro allo Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti che ha sottolineato: “Dalla crisi del 2008, come mondo, abbiamo capito che, come minimo, l’eccesso di debito crea problemi. La grande crisi è partita dagli Stati Uniti e si è diffusa in tutto il mondo e ha avuto conseguenze non solo economiche, perché se noi oggi abbiamo questo grande malessere sociale e negatività nei confronti delle classi dirigenti è anche perché c’è stata quella crisi che ha dimostrato tutti i limiti della turbo-finanza, del liberalismo estremo e anche il modo in cui è stata gestita non ha soddisfatto. Debito avevamo e debito abbiamo, malessere avevamo e malessere abbiamo, diseguaglianza di reddito e di ricchezza avevamo e continuiamo ad avere. L’Europa si è data degli strumenti, così come gli Stati Uniti, hanno reso le banche più forti, obbligandole ad avere meccanismi di garanzia più forti, però se non stiamo attenti, quel tipo di bolla finanziaria, che poi ha causato i problemi dieci anni fa, è ancora sotto la cenere. E’ molto importante riguardare all’esperienza di dieci anni fa per evitare che ci ricadiamo dentro”.

La giornata si è conclusa con il dialogo con gli studente tra il presidente della Scuola di Politiche, Enrico Letta ed Enrico Mentana.

“Il continuismo ha perso” e “non servirà al nostro Paese”. Quindi per il futuro “dovremo pensare l’impensabile”. Così Enrico Letta ha invitatoi giovani partecipanti alla Summer School a Cesenatico di puntare alla “radicalità dei comportamenti e dei pensieri” perché altrimenti “non avrà alcun senso fare scuole di politica e fare formazione”. “Quattro o cinque anni fa nessuno di noi, nessun giornalista affermato, nessun politico importante, nessun accademico competente, avrebbe mai immaginato che un miliardario come Trump potesse diventare presidente degli Stati Uniti – ha detto Letta -; nessuno avrebbe mai immaginato che il 60% italiani sostenesse un governo Cinquestelle-Lega; nessuno poteva immaginare che in Francia vincesse Macron, primo presidente francese che ha vinto fuori dai due partiti tradizionali”. Tutto questo era considerato “impossibile”. “Tutte le cose importanti della politica dei Paesi più importanti a cui facciamo riferimento quando pensiamo alla democrazia, gli Usa, la Gran Bretagna, l’Italia e Francia, in tutti questi Paesi è accaduto l’impensabile”. “Noi dobbiamo abituarci ad applicare tra le nostre categorie mentali di pensare l’impensabile come la modalità di costruire il futuro – ha proseguito l’ex premier -. Se non pensiamo l’impensabile e non lo applichiamo, noi saremmo sempre sconfitti e perdenti. Il continuismo che ha perso è un continuismo che non servirà al nostro Paese. Solo la radicalità di un cambiamento profondo” può aiutare a immaginare e costruire un futuro. “Dovremo pensare l’impensabile, la radicalità dei comportamenti e dei pensieri sarà il nostro futuro e se non faremo così non avrà alcun senso fare scuole di politica e formazione”.

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