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Andreatta Lecture 2021, Paolo Gentiloni: “Portate avanti nuove ambizioni per l’Unione Europea”

Paolo Gentiloni, Commissario UE per l’Economia, è stato il protagonista della Andreatta Lecture 2021, appuntamento annuale della Scuola di Politiche, che si è svolta venerdì 3 dicembre nella Sala Igea dell’Istituto della Enciclopedia Italiana – Treccani. Gentiloni, dopo la sua lectio, ha risposto generosamente alle tante domande rivoltegli dalle studentesse e dagli studenti della Scuola presenti in sala.

L’incontro è stato aperto da un saluto della direttrice della Scuola di Politiche, Grazia Iadarola, che ha sottolineato come questo appuntamento sia “per la Scuola un’occasione per tenere viva la figura straordinaria di Nino Andreatta, le sue competenze scientifiche, il suo rigore etico e la sua attività istituzionale, certi che il suo esempio possa ispirare i giovani che noi contribuiamo a formare”.

Antonio Nicita, Presidente della Scuola, partendo da alcune ultime pubblicazioni su Andreatta, ha sottolineato l’innovazione e la lungimiranza del suo pensiero, soprattutto sull’Europa, e ha tracciato così una linea immaginaria che dall’economista arriva fino a Paolo Gentiloni, della cui storia ricca di esperienza ha evidenziato “due caratteristiche importanti: la centralità del digitale anche come strumento di inclusione sociale e l’attenzione al tema ambientale come questione intergenerazionale. Queste” ha aggiunto Nicita “sono oggi le due gambe che strutturano tutta la nuova politica della Commissione Ue legata all’iniziativa Next Generation EU”.

Paolo Gentiloni ha parlato a lungo della prospettiva economica europea e italiana, evidenziando come il nostro Paese sia uno dei (soli) cinque che hanno deciso finora di utilizzare anche i prestiti previsti da Next Generation EU, scegliendo così di “giocare l’intera posta su questo piano”. “Questa è una grande sfida ma soprattutto una grande opportunità per l’Italia perché l’entità di risorse disponibili è enorme. Per molti anni si è parlato del rapporto con l’Ue come fosse un vincolo esterno. Noi col PNRR abbiamo internalizzato questo vincolo perché ci siamo messi in una prospettiva in cui risorse ingenti sono vincolate al raggiungimento di obiettivi precisi con tempi dettagliati. È un’opportunità perché a noi non interessa semplicemente un “rimbalzo”. Se questo fosse l’obiettivo, saremmo già abbastanza vicini. Ma con Next Generation EU cerchiamo una crescita sostenibile e duratura. Così, questo quantitativo di finanziamenti e questo ‘giocarsi l’intera posta’ ha un senso, perché solo attraverso uno sforzo di queste dimensioni possiamo arrivare a quell’obiettivo”. Gentiloni ha parlato della necessità di coltivare l’ambizione europea, non solo in ambito economico, e ha citato due prospettive, tra le tante, che lui considera urgenti: un ragionamento sull’architettura istituzionale europea e sul vincolo dell’unanimità e un rafforzamento della capacità di influenza geopolitica. “La storia di questi due anni – ha concluso Gentiloni – conferma che il progetto europeo, nato dopo i disastri della prima parte del Novecento, è di grande successo e grandissime potenzialità. Dobbiamo sapere, però, che niente è dato per assodato, che le sue ragioni devono essere sempre rimesse al centro, alimentate anche da nuove ambizioni che spero potranno essere portare avanti dalle nuove generazioni. Da voi”.

 

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